La lingua italiana è ricca di modi di dire e frasi fatte che sono il frutto di un’assimilazione ormai datata: fanno parte del nostro modo di esprimerci, sappiamo che cosa significano e quando usarli, ma non in quale circostanza sono nati. Di seguito due modi di dire particolarmente curiosi e le storie che hanno alle spalle.
1 Cosa significa “in bocca al lupo”?
Questo splendido augurio, in uso fin dai tempi più remoti, nel corso degli anni ha perduto il suo significato originale. Il suo senso è stato completamente distorto e malinterpretato, infatti in passato le persone che ricevevano quest’’augurio non rispondevano “crepi” bensì “grazie” e a volte “viva il lupo”.
Il lupo è un animale affascinante, avere dei genitori come i lupi è il miglior augurio che possiate ricevere e trovarsi in bocca al lupo è il massimo della protezione che potete sperare per i vostri cari. Questo modo di dire risale infatti all’età di Romolo e Remo, cuccioli d’uomo salvati dalla lupa. Quando il lupo sposta i cuccioli da una tana all’altra è pronto a tutto per difenderli dai predatori. Romolo e Remo in particolare furono tratti in salvo appunto dalla lupa che non avendo altro che la bocca come organo di presa, li ghermì delicatamente con le proprie fauci e li portò nella sua tana. Quindi in realtà quando auguriamo in bocca al lupo a qualcuno stiamo dicendo: che lo spirito del lupo sia con te e ti protegga dai pericoli della vita!
Pertanto cogliamo l’occasione per augurare un grosso in bocca al lupo a tutti i nostri lettori, con la speranza di ricevere come risposta un grazie o viva il lupo.
2 Cosa significa “cornuto”?
Cornuto è uno degli aggettivi più offensivi per un uomo. L’accezione negativa di questa parola risale all’epoca medievale, prima di allora, soprattutto in età romana, il cornuto era colui che rappresentava forza, prestigio e potenza. Spesso anche personaggi importanti venivano etichettati come cornuti perché anticamente le corna erano un ornamento prestigioso, simbolo di virilità e resistenza. Persino il Mosè di Michelangelo le possiede, a chi non è mai capitato di vedere rappresentazioni delle divinità del passato? Se le osservate con attenzione noterete che anche loro venivano raffigurati con le corna!
La variazione di significato è avvenuta quando Guglielmo II (detto il buono) inviò le truppe siciliane a Costantinopoli contro l’imperatore bizantino Andronico I Comneno.
L’imperatore bizantino era un dongiovanni e possedeva le donne con violenza senza badare se fossero sposate o meno. Qualora le sue vittime fossero sposate faceva incarcerare e picchiare il marito e portava all’ingresso dei loro palazzi teste di cervi o comunque animali con le corna. Si trattava di un gesto simbolico per dimostrare al nemico la propria potenza, autorevolezza e trionfo. Proprio per questo motivo nacque l’espressione “fare le corna” e cornuto perse la sua accezione positiva diventando un’offesa.